Web Marketing

Tasso di conversione e-commerce nel 2019

Il tasso di conversione e-commerce è uno strumento molto utile per controllare se una piattaforma di questo genere stia funzionando o meno. Scopriamo insieme di cosa si tratta, come va calcolato e migliorato e quanto guadagna in media un e-commerce nel 2019.

Che cos’è il tasso di conversione per e-commerce

In linea di massima, il tasso di conversione corrisponde alla quantità, espressa in percentuale, di visitatori di un determinato sito web che compie un’azione ben definita. Per ciò che riguarda una sito e-commerce, tale indicatore si riferisce prettamente al numero di persone che ha portato a termine una transazione economica (acquisto), raffrontato rispetto ai visitatori effettivi.

In pratica, è sufficiente incentivare un utente ad effettuare un acquisto per fare in modo che il tasso di conversione aumenti, seppur in misura estremamente bassa.

Un elemento del genere viene collegato in maniera diretta all’attuazione delle giuste strategie di marketing, mirate ad un incremento sostanziale del target di competenza. Una buona campagna riesce a trasformare una visita in un vero e proprio acquirente, se si parla ovviamente degli shop online di ultima generazione.

Come calcolare il tasso di conversione

Il calcolo del tasso di conversione non presenta particolari difficoltà. Anzi, sono sufficienti davvero pochi fattori per avere a propria disposizione una serie di elementi essenziali. Entrando nei particolari, si tratta della divisione tra il numero di ordini effettuati su un dato sito di e-commerce per la quantità di visite sulle varie pagine.

Il risultato finale deve essere moltiplicato per cento, al fine di avere un dato percentuale preciso e veritiero. Ovviamente, per eseguire questo calcolo, è necessario avere davanti agli occhi entrambi i dati principali.

I numeri che riguardano le visite possono essere facilmente visualizzati su Google Analytics, all’interno della sezione Panoramica. Nel menù a tendina situato in alto a destra, è possibile settare un periodo di riferimento ben preciso al fine di trovare dati delimitati.

Per quanto concerne gli ordini o le vendite, è necessario intraprendere qualche piccolo accorgimento in più. Si può attuare la stessa procedura di prima su Analytics, ma prima bisogna impostare una serie di obiettivi che l’utente ha intenzione di tramutare in conversioni. Nel caso del mondo dell’e-commerce, ovviamente, ci si può riferire agli ordini o alle vendite portate a termine. Scopri come tracciare conversioni con Google Analytics.

Come aumentare questo indice

Non è semplice aumentare il tasso di conversione di un e-commerce. Prima di tutto, bisogna essere in grado di focalizzarsi su un obiettivo specifico, che però varia a seconda della tipologia di attività che viene portata avanti. È fondamentale rivolgere buona parte dei propri sforzi alla realizzazione di un’efficace campagna di marketing.

La creazione di una buyer persona può dare una grossa mano nella soddisfazione di tale esigenza. Il potenziale cliente può essere dunque impostato come se fosse una persona reale e pronta ad acquistare.

L’ascolto dei propri clienti e l’uso di dati sempre reali sono in grado di fare la differenza, tenendo sempre sotto controllo l’evoluzione delle tendenze d’acquisto. Al tempo stesso, è molto importante rendere il proprio sito di e-commerce intuitivo, sia su PC desktop che su dispositivi mobili.

Il potenziale cliente deve trovare i prodotti giusti nel giro di un arco di tempo estremamente contenuto, magari venendo indirizzato su una sezione denominata Anteprima. Come già detto prima, i parametri da verificare variano a seconda del segmento di mercato ed è necessario essere duttili e versatili, cogliendo al volo ogni modifica che può presentarsi da un momento all’altro.

Alcuni piccoli consigli per un tasso di conversione ben curato

Cosa si può fare per curare il tasso di conversione nella maniera migliore e fare in modo che un dato del genere non possa mai andare al di sotto di una certa soglia? Ecco pochi e semplici consigli da seguire per muoversi con cognizione di causa, riducendo al minimo il proprio margine d’errore:

  • la capacità di leggere i dati può diventare essenziale, con la conoscenza dell’attitudine del target da centrare e l’inserimento di modalità d’acquisto molto gradite;
  • l’opportunità di mostrare due versioni del sito a ciascun cliente per consentire allo stesso di trovare quella più adeguata può contribuire in misura notevole ad un tasso di conversione positivo;
  • la chance di mantenere il sito sempre aggiornato può giocare un ruolo fondamentale, con un occhio sempre rivolto alla ricerca della totale innovazione;
  • il miglioramento dell’architettura delle informazioni prevede l’impostazione di un sistema della gestione degli ordini, con la prospettiva di rendere l’intera attività online molto più produttiva;
  • l’inserimento di un servizio clienti efficiente è capace di assistere il cliente in ogni suo singolo passaggio che lo conduce all’acquisto, indirizzandolo verso una situazione di totale fiducia nei confronti dell’e-commerce.

Tasso medio di conversione e-commerce nel 2019

Arriviamo al nocciolo della questione e scopriamo il tasso di conversione medio per settore merceologico degli e-commerce nel 2019 (fonte shippypro):

  • Fornitura di materiale agricolo: 0.62%
  • Arte: 3.84%
  • Articoli per bambini: 0.87%
  • Auto e motociclismo: 1.35%
  • Elettronica: 2.49%
  • Abbigliamento e accessori moda: 1.01%
  • Cibo e bevande: 1.00%
  • Salute e benessere: 1.87%
  • Accessori per la casa e articoli da regalo: 1.55%
  • Cucina e elettrodomestici: 1.72%
  • Animali domestici: 2.53%
  • Sport e attività ricreative: 1.18%

Online un tasso di conversione dello “zero virgola” potrebbe diventare una regola. Poi ci sono casi di e-commerce ottimi che hanno un tasso di conversione del 4-5%. Se sei procinto ad avviare un’attività di vendita online leggi cosa sapere prima di avviare un e-commerce.

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